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Fine Art

I C O N O G R A F I E

· fine art collection ·

Highlighting shadows and obscuring highlights to implement a creative process that enhances what normally remains hidden from the eyes. From digital positives to photographic negatives I shoot abandoning control over the visible to bring out the Invisible. The “Iconografie” series consists of iconographic images that tell of what is beyond the known.

C Y C L E S

· fine art collection ·


Durante e dopo il laboratorio mi sono resa conto di averlo sottovalutato, nelle mie precedenti esperienze di nudo non era minimamente presente la solennità/sacralità che ho potuto percepire nella guida di Isabel, mi ha colpito molto il suo modo di guidarci durante questo laboratorio, non avevo mai partecipato a nulla del genere e mi ha insegnato come essere veramente in ciò che si fa, senza superficialità. Oggi, quando prendo in mano una macchinetta fotografica, cerco sempre di mantenere quel rispetto, quella cura e quella gentilezza che ho imparato guardando Isabel.

I.

Prima abbiamo incontrato il fiume, freddo e duro e burbero. Abbiamo cercato un posticino solo nostro per spogliarci dei vestiti umani, in solitaria, e ci siamo aiutati con l’argilla a costruire una nuova pelle protettiva per i nostri corpi. Ci siamo re-incontrati, spogli. Abbiamo accolto le sensazioni del fiume fluendo in varie posizioni suggestionate dalle parole attente e presenti di Isabel, abbiamo esplorato fino in fondo, come singoli e come gruppo. Per me è stato completamente magico – soprattutto il rituale di trovare un mio posto, spogliarmi e ricoprirmi di terra – e liberatorio. Adoro il fatto che la terra sia dura e inospitale all’inizio, ma che si ammorbidisca quando le si dona fiducia. Un po’ quello che succede con le persone. Mi sono sentita incredibilmente fortunata.

Riguardare le foto è stato speciale, come condividere un preziosissimo e fragile segreto con una me del passato ancora molto presente. È stato importante per capire cose di me, del mondo, degli altri. È stato meraviglioso, perché sono opere d’arte nate dall’istinto ancestrale e dalla bellezza di quel momento.

G.

Abbiamo protetto le zone del nostro corpo rivestendole di argilla e polvere. Ci siamo uniti in un ascolto profondo guidato da Isabel e dai simboli della natura. È stato un lavoro individuale, ma collettivo allo stesso tempo. Nonostante le differenze ci siamo ritrovati ad essere una cosa sola.

Sono stata fuoco, sono stata acqua ed un secondo dopo mi sono trasformata in gufo e poi leone. Attraverso gli impulsi vocali sono mutata innumerevoli volte. Ricordo tutto, perché ancora oggi quel fiume vive in me.

Rivedere le fotografie mi ha permesso di raccontare qualcosa di più grande di me. Ognuna di queste immagini verrà da me custodita come prezioso amuleto al quale potrò sempre fare ritorno.

S.

Ti chiedo scusa corpo Sei l’unica cosa che ho E ti faccio male Perché solo così posso prendermi cura di te Ti ferisco per amarti Ogni giorno diventi sempre più brutto I giorni ti segnano Sei il mio promemoria E non ti guardo dentro Non mi guardo dentro Ad ogni dolore una cicatrice È l’unico modo per prendermi cura di te Corpo come mio specchio Involucro che appassisce nella depressione Si allarga per darmi lo spazio di respirare Si ammorbidisce per proteggermi dagli urti

Un pomeriggio di Giugno mi ritrovai con una fotocamera davanti e due occhi dietro l’obbiettivo che mi guardavano in una maniera differente. Perché il suo sguardo era diverso dal mio? E chi era quella di fronte all’obbiettivo? Ecco capita che di solito, quando sono felice, io balli tanto

I miei piedi battevano un ritmo troppo veloce per me Isabel ballava e scattava Mi dava nomi ed emozioni Parole e emozioni che fluivano attraverso il mio corpo senza una meta chiara Era giusto per il solo fatto di esistere

Come dicevo, la relazione con il mio corpo non è ancora ben definita, ma nelle paturnie riporto alla mente quel pomeriggio in cui provai fierezza e gratitudine per quell’involucro

Isabel scattava Ed io mi scordavo del mio aspetto Usavo i suoi occhi per vedermi Ed è forse quello il momento in cui Mi son amata davvero

È stata una delle esperienze più belle che abbia mai vissuto.

S.

Quella con Isabel è stata la mia prima esperienza di nudo artistico. La sensazione che porto con me è quella di essermi sentita, per la prima volta, una donna. E soprattutto una donna che è natura, che ne fa parte tanto quanto gli alberi, la terra, l’acqua, il sole.. mi sono sentita intimamente parte del mondo. Riguardando le foto percepisco un senso di verità, vedo i corpi così come sono, senza la necessità di essere socialmente perfetti. Non posso dire di vedermi particolarmente bella, forse perché queste foto vanno oltre al senso di bello estetico come generalmente definito, comunicano altro, qualcosa che io credo sia essenzialmente più importante. Ho vissuto questa esperienza con un altro corpo, che ho realizzato conoscere benissimo e che mi ha portato ad un lungo, spontaneo, dialogo. La presenza di Isabel non è stata esterna, ma una voce ed un corpo immersi nell’esperienza tanto quanto i nostri. La sua voce era calma, ferma, rassicurante e mi ha dato un senso di protezione. Mi sono sentita libera e sicura. Isabel ha un’anima attenta e delicata e la sua passione si è mescolata con la nostra in un’armonia calda che porterò sempre con me. 

A.

É bellissimo rivedersi in foto e rivivere l’esperienza che ci hai donato. É stato un viaggio dentro se stessi, ma con in più la potenza della condivisione. Dopo mesi ancora sento, se penso a quei momenti, un cuore unico che batte insieme, un corpo solo connesso e tenuto insieme da tante anime che corrono libere in natura, senza schemi da rispettare o restrizioni date dal giudizio che spesso ci ritroviamo a sentire e|o avere nei confronti di noi stesse e degli altri. Ti ringrazio moltissimo per la possibilità e spero di rivivere presto un’esperienza insieme.

R.

Quando riguardo le foto che Isa mi ha scattato stento a riconoscermi; vedo tanta leggerezza, armonia, serenità, vergogna inesistente. Il suo potere è quello di vedere la bellezza delle persone, dei corpi nella loro naturalezza e di ciò che li circonda. Con lei e grazie a lei sento di aver affrontato un pezzo del percorso che mi ha aiutata a provare affetto verso il mio corpo, che è cambiato tanto, è forte e mi permette di fare tutto ciò che desidero senza limitarmi mai. I lavori di Isa sono speciali, lei lo è.

I.

Ti ringrazio profondamente per questi scatti. Ogni volta che li guardo, mi trascinano in una dimensione altra fatta di complicità, di leggerezza, di supporto, di densità. È insolito per me vedermi così. Il mio corpo nudo davanti ad una fotocamera. Eppure in quel momento mi sembrava la cosa più naturale possibile. Con la tua empatia sei riuscita a farmi spogliare dei vestiti e dei pensieri che mi riempiono la testa. Sei riuscita a restituire la bellezza dei nostri corpi puri, diversi, sinceri. Si incastravano le nostre forme, così da creare un unico organismo, fatto di corpi, di mani, piedi e gambe. Porto nel cuore quei momenti.

S.

Gratitudine è la prima parola, ciò che d’istinto sento di dirti. Gratitudine intesa come – grazie per aver saputo cogliere con estrema delicatezza e cuore ciò che mi sono permessa di vivere sulla pelle. Le prime foto? Un po’ di imbarazzo nei miei occhi, perché solitamente sono sempre molto dura con me. E poi? Guardavo le foto e vedevo me attraverso i tuoi occhi. Mi sono sentita bellissima con il tuo talento come abito; quell’abito elegante di cui hai saputo vestirmi. Sul mio cuore rimarrà inciso, perché tanta fiducia e naturalezza sono consapevole la darò a pochissimi.

C.

Le foto mi commuovono. Più che per l’inopinabile bellezza degli scatti, per le sensazioni che mi riportano alla mente. Hai un talento che supera l’arte. Sai liberare, far dimenticare se stessi per scoprirsi nuovi. Le tue fotografie sono solo lo specchio di esperienze di umanità che non si possono trovare altrove; vivono in te e sono grata che tu abbia voluto condividerle con me.

G.

Sai cosa penso? Penso di riuscire a vedermi bella grazie al tuo modo di guardare ciò che ti sta attorno. Non so come dirti… Mi vedo bella grazie a come i tuoi occhi mi contestualizzano nel paesaggio, ma anche un po’ grazie a me. Oggi mi amo un po’ più di ieri.

I.

Ti ringrazio per aver trovato questo nido meraviglioso, per avermi abbracciata e fatta sentire a mio agio sempre. Grazie per aver lasciato che, con i miei tempi, mi dimenticassi della macchina fotografica e iniziassi quel viaggio che, al tuo fianco, ho fatto per la prima volta. So di poter ritrovare quelle sensazioni in questi scatti, che profumano di estate e di amor proprio. Sei una bellissima persona oltre che una meravigliosa professionista.

C.

Isabel Rodriguez Ramos © 2023

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